LA GRAVIDANZA NEL MASCHILE
Se le donne durante la gravidanza sottolineano difficoltà a vivere il cambiamento e la trasformazione corporea pur essendo le dirette interessate a tale evoluzione, gli uomini, dall’altra parte, possono risentire maggiormente ed accusare disfunzionalità di natura comportamentale.
Già con la ricerca di Master e Johnson (1967) vennero evidenziati, negli uomini, disagi e timori rispetto alla donna incinta. Nello specifico la paura più comune riguardava il timore di fare male al feto e/o alla moglie.
Questo dato continua ad essere evidenziato anche in studi più recenti (Scarselli, et al.,2002). Gli Autori infatti, descrivono che quasi il 70% degli uomini intervistati manifesta un tale timore.
A parte questa difficoltà sembra comunque che l’uomo adotti un atteggiamento tendenzialmente più protettivo, sentendosi più unito alla partner. Sembrerebbe quindi non essere presente una relazione diretta tra diminuzione della sessualità e tenuta del legame affettivo durante la gravidanza.
È utile evidenziare che questo ruolo così contenitivo e protettivo dell’uomo nei confronti della donna incinta può risultare fortemente ansiogeno per il futuro papà (Badolato, 1993) che in base alle caratteristiche di personalità può reagire in modo ambivalente: favorevolmente assumendosi il carico emotivo che la situazione comporta, oppure sentendosi inadeguato e avendo, eventualmente, reazioni di fuga percependosi non in grado di assumere un carico tanto oneroso.
All’interno di un atteggiamento intimo e affettuoso dell’uomo e della donna in gravidanza è necessaria un’identificazione del partner con la donna incinta e il desiderio di quest’ultima di condividere la gravidanza con il proprio compagno. Questo può favorire l’unione e allo stesso tempo una modalità nuova di esprimersi nella sfera sessuale.
Per ovviare alle situazioni sopra descritte, occorrerebbe costruire percorsi adeguati di educazione alla sessualità per gli addetti ai lavori per accompagnare tutte le coppie ad una sessualità serena anche in gravidanza.
Già con la ricerca di Master e Johnson (1967) vennero evidenziati, negli uomini, disagi e timori rispetto alla donna incinta. Nello specifico la paura più comune riguardava il timore di fare male al feto e/o alla moglie.
Questo dato continua ad essere evidenziato anche in studi più recenti (Scarselli, et al.,2002). Gli Autori infatti, descrivono che quasi il 70% degli uomini intervistati manifesta un tale timore.
A parte questa difficoltà sembra comunque che l’uomo adotti un atteggiamento tendenzialmente più protettivo, sentendosi più unito alla partner. Sembrerebbe quindi non essere presente una relazione diretta tra diminuzione della sessualità e tenuta del legame affettivo durante la gravidanza.
È utile evidenziare che questo ruolo così contenitivo e protettivo dell’uomo nei confronti della donna incinta può risultare fortemente ansiogeno per il futuro papà (Badolato, 1993) che in base alle caratteristiche di personalità può reagire in modo ambivalente: favorevolmente assumendosi il carico emotivo che la situazione comporta, oppure sentendosi inadeguato e avendo, eventualmente, reazioni di fuga percependosi non in grado di assumere un carico tanto oneroso.
All’interno di un atteggiamento intimo e affettuoso dell’uomo e della donna in gravidanza è necessaria un’identificazione del partner con la donna incinta e il desiderio di quest’ultima di condividere la gravidanza con il proprio compagno. Questo può favorire l’unione e allo stesso tempo una modalità nuova di esprimersi nella sfera sessuale.
Per ovviare alle situazioni sopra descritte, occorrerebbe costruire percorsi adeguati di educazione alla sessualità per gli addetti ai lavori per accompagnare tutte le coppie ad una sessualità serena anche in gravidanza.